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Geological Tours

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Nuova eruzione in Islanda - le prime foto
 

autore:    Marco Montecroci [26-03-2010]

Sabato 21 marzo è cominciata una nuova eruzione vulcanica in Islanda. L'evento ha catturato immediatamente l'attenzione di geologi, vulcanologi, fotografi e turisti: le prime fotografie ci mostrano alcune spettacolari fontane di lava che scaturiscono da un'eruzione fissurale nel mezzo di un territorio ammantato dalla neve.

L'eruzione è localizzata nel Sud dell'Islanda, a metà percorso tra la rinomata località di Thorsmork ("la foresta di Thor", il Dio del Tuono nella mitologia vichinga) e la località di Skogar, famosa per le sue cascate cariche di energia (Skogafoss appunto).

Data la presenza di molta neve sull'altopiano e la vicinanza del ghiacciaio Eyafjallajokull, sono state evacquate alcune fattorie/villaggio lungo il fiume che scorre dalla vallata di Thorsmork, per evitare che il disgelo provocato dal calore del magma, che potrebbe provocare un alluvione, colga gli abitanti (800 persone circa) impreparati.

L'area al momento è difficilmente raggiungibile in quanto ogni strada è ancora sommersa dalla neve; si potrebbe raggiungere con gli sci da scialpinismo percorrendo il sentiero che da Skogar sale sugli altopiani passando proprio nel mezzo dei ghiacciai Eyafjallajokull e Mirdalsjokull. Gli islandesi che dispongono delle famigerate "superjeep" capaci di galleggiare sulla neve, possono avvicinarsi fino a dove il servizio di sicurezza lo permette. Le prime immagini che ci arrivano dai responsabili del servizio geologico e della sicurezza civile sono di spettacolari fontane di lava che si stanno aprendo la strada nella neve; è evidente come l'eruzione sia propagata lungo una fessura nella crosta terrestre come avviene nel 90% dei casi in Islanda. Dopo una settimana di eruzione continua, si può già vedere come attorno alla fessura si stiano formando i coni di scorie dovuti all'accumulo dei lapilli di magma che si solidifica. Una colonna di ceneri si alza in cielo e il vento comincia a spargere i materiali più fini a coprire le nevi e il ghiacciaio.

Quando l'eruzione sarà terminata potremo osservare i coni di scorie di più recente formazione del nostro pianeta, con morfologie simili a quelli che visitiamo ogni anno a Lakagigar; questi però, essendosi formati durante un'eruzione alla fine del 1700, sono oggi in parte coperti da muschi e da licheni, mentre questi saranno estremamente neri con le tipiche irridescenze dovute alle superfici della lava vetrificate dal raffreddamento ultrarapido.