Quando qualcuno mi chiede quale sia il posto più lontano che abbia visto rispondo: la Kamchatka. Dopo essere decollati a Mosca ci si mette comodi e si cerca di rilassarsi perchè per otto ore sotto all'aereo ci saranno foreste, fiumi, laghi e basta e il tutto senza mai uscire dai confini russi! In Kamchatka ci si arriva solo dal cielo o dal mare; durante l'URSS avevano provato coi carri armati a tracciare una strada a nord ma niente. Vulcani imponenti e dai toni severi e malinconici, qui che si prova il sapore della fine del mondo. Laghi e decine di migliaia di fiumi e torrenti, salmoni cacciati dagli orsi e sorgenti naturali di acqua calda, il tutto a un passo dall'estremità nordoccidentale del Pacifico e da un altro dal Mare di Okhotsk. Conosceremo una delle popolazioni locali che ci affascineranno con la loro vita che continua pressochè uguale a secoli or sono. E poi visiteremo Petropavlovsk, città in via di sviluppo con ancora incollata addosso quell'aria da estrema regione dell'ex Unione Sovietica. Ci sposteremo con un mezzo di tutto rispetto attraverso un territorio incontaminato che non può che affascinare; qui il clima a volte uggioso fa parte della magia dell'ambiente che, senza di esso, mancherebbe di qualcosa.